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Ultima versione dell’atto di indirizzo . Questo testo supera quello in pubblicazione sul n. 3 di Aupi Notizie 2016.

ATTO DI INDIRIZZO
Personale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria.
Triennio contrattuale 2016 – 2018

TITOLO I
LINEE GENERALI DI CONTESTO
Il Comitato di Settore assume la seguente direttiva finalizzata ad avviare le procedure per il rinnovo del personale della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria per il triennio 2016 – 2018, con l’individuazione delle relative risorse ai sensi dell’art. 47 DLGS n.165/2001 e successive modificazioni.
1. Quadro di riferimento.
Il Comitato di Settore, nell’ambito del presente atto di indirizzo, prende atto dei contenuti e degli obiettivi presenti nei documenti che si richiamano:
–  la Legge 28 dicembre 2015 n. 208 (Legge di stabilità 2016), con particolare riferimento alla modifica dell’art. 41 del D.Lgs n. 165/01 che ha ridisciplinato le competenze e i vincoli di mandato dei Comitati di Settore;
–  la Legge 7 agosto 2015 n. 124, che con la previsione della nuova collocazione del personale dirigente dei ruoli amministrativo, tecnico e professionale del S.S.N. nel ruolo unico della dirigenza regionale, ha prodotto il ridisegno degli ambiti negoziali, come descritto nel successivo punto;
–  il “contratto collettivo nazionale quadro per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione collettiva nazionale”, sottoscritto da ARAN e Organizzazioni Sindacali il 4 aprile 2016, nel quale si rideterminano i comparti della contrattazione collettiva (art.2) ed in particolare quello della Sanità (art.6) e delle aree dirigenziali (art.7).
2. Una premessa.
Il Comitato di Settore, tenendo conto che la nuova stagione contrattuale in sanità si colloca in uno scenario profondamente modificato rispetto a quello che ha prodotto il contratto collettivo nazionale di lavoro 2009-2010, assume il presente atto di indirizzo considerando i seguenti elementi di contesto generale utili al fine di delineare un rinnovo contrattuale coerente per la crescita del modello organizzativo che il legislatore ha inteso dare alla Pubblica Amministrazione.
Si tratta di un rinnovo che giunge dopo ben due trienni di blocco della contrattazione disposto ex Legge D.L. n. 78/2010 e ss. e si innesta in un sistema di lavoro pubblico considerevolmente modificato nella sua consistenza quali-quantitativa, nelle sue linee retributive e nella dinamica dell’ordinamento professionale, per effetto principalmente di interventi connessi a manovre di finanza pubblica.
Lo stesso ordinamento di lavoro pubblico è in fase di profonda trasformazione in connessione con l’attuazione delle deleghe prevista dalla Legge n. 124/2015 e la complessiva revisione dell’impianto del D.Lgs 165/2001.
D’altra parte restano sul campo, per lo più inattuate, molte delle previsioni contenute nella c.d. Ri- forma Brunetta nate anch’esse con l’ambizione di modificare profondamente il pubblico impiego, ma rimaste sulla carta anche per il blocco della contrattazione.
Di questa riforma ciò che resta di rilevante è l’inversione della primazia delle fonti normative, di cui vi è traccia nei CCNL stipulati nel 2009, nel rapporto tra Legge e contrattazione a favore della fonte unilaterale. …… continua a leggere

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