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13 LUG – Gentile Direttore,

il grido d’allarme lanciato dall’AUPI sull’eccessivo numero di Psicologi in Italia ha suscitato reazioni, per noi, inaspettate.

Evidentemente il problema c’è ed è sentito. Con sensibilità e responsabilità diverse. Mai come in quest’ occasione invece di guardare la luna (l’eccessivo numero di Psicologi) molti si sono fermati a guardare il dito (il Segretario Generale dell’AUPI) che indicava il problema.

Piuttosto che prendere atto della situazione insostenibile, molti hanno iniziato a porre l’accento sui distinguo, a scaricare le responsabilità ad assegnare colpe ecc.

 C’è chi ha tirato in ballo il sacrosanto diritto allo studio, quasi che affermare che ci sono troppo Psicologi significasse mettere in discussione questo diritto. C’è chi ha dichiarato che nessuno ha il diritto di spezzare un sogno. Come se dichiarare che le prospettive occupazionali degli Psicologi sono ridotte, sia impedire ai giovani di sognare o peggio di realizzarsi.

 Nessuno vuole impedire a una ragazza o ad un ragazzo di studiare Psicologia, di diventare Psicologo. Impedirlo sarebbe gravissimo. Di certo non deve essere considerato un crimine raccontare la Realtà con le difficoltà che ci sono e ci saranno. E’ proprio dei giovani accettare le sfide. E per non soccombere bisogna conoscere e avere tutti i dati disponibili. In caso contrario la sfida rischia di diventare azzardo……….http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=41568

 

 

 

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