A.U.P.I. era presente all’evento internazionale “A.I. Week 2025” che si è tenuto a Milano nei giorni 13-14 maggio 2025: un sentito ringraziamento al Dr. Vito Tummino Presidente FISP e al Dr. Loreto Gesualdo Presidente FISM che ci hanno invitato a partecipare.
Attraverso workshop e sessioni plenarie si sono affrontati temi strategici e urgenti per lo sviluppo dell’A.I. in ambito sanitario. La FISM, insieme alle società scientifiche federate, ha contribuito con una “giornata dedicata” alle tecnologie digitali nella gestione clinica e assistenziale del paziente, attraverso quattro workshop specifici:
1.Telemedicina e Augmented Intelligence nei setting clinici, incentrato sulle tecnologie che amplificano le capacità decisionali dei professionisti.
2.Digitalizzazione dei Patient Journey, con il coinvolgimento diretto della FISP (Federazione Italiana di Società di Psicologia)
•Supporto psicologico per pazienti affetti da malattie rare;
•Gestione psicologica del dolore vulvare cronico, con focus sul burden emotivo e comunicativo .
3.Partecipazione delle Associazioni di pazienti, volto a promuovere il coinvolgimento attivo dei pazienti nei processi di co-design assistenziale.
4.uolo dell’industria nel futuro della medicina digitale, con attenzione agli standard etici e alla sostenibilità dei modelli di innovazione.
Di grande rilievo le considerazioni etiche e i rischi associati all’uso indiscriminato, soprattutto nel settore sanitario, dell’AI.
E’ stato posto un accento critico sulle derive dell’impiego non regolamentato dell’AI ed è stato segnalato l’aumento dell’utilizzo di chatbot e strumenti generativi AI da parte del pubblico, che offrono valutazioni diagnostiche e indicazioni terapeutiche senza supervisione clinica o accreditamento professionale. Sono stati documentati due casi di suicidio adolescenziale correlati all’interazione con sistemi AI generativi, sottolineando l’urgenza di sviluppare linee guida etiche, regolatorie e cliniche per l’uso di tali strumenti, soprattutto nell’ambito della salute mentale.
Ovviamente, l’uso dell’AI in psicologia offre anche diverse potenzialità che possono migliorare l’accesso e l’efficacia delle cure psicologiche. L’AI può contribuire a superare barriere geografiche ed economiche all’accesso ai servizi psicologici e, fenomeno da non sottovalutare, l’AI può essere utile per coloro che “non sono pronti” a cercare aiuto in modo tradizionale, offrendo una via più “semplice” per iniziare a esplorare i propri sentimenti.
Sebbene l’AI non possa/debba sostituire il giudizio di un professionista, sicuramente può analizzare e incrociare grandi volumi di dati per identificare pattern clinici che potrebbero aiutare a perfezionare la diagnosi.
In conclusione, da questi workshop, e restando in “casa nostra”, è emerso che l’uso dell’AI in psicologia ha un enorme potenziale per migliorare la disponibilità e l’efficacia dei trattamenti, soprattutto in un contesto di crescente domanda di bisogno psicologico. Tuttavia, è fondamentale che l’AI venga utilizzata come strumento complementare e non sostitutivo del lavoro dello psicologo, e che venga programmata e finanziata un’idonea formazione.
In questo modo, noi crediamo che l’AI possa contribuire in modo positivo a ridurre le disuguaglianze sociali e culturali nell’accesso alla salute mentale e a ottimizzare le risorse disponibili.
Franco Merlini
Segretario Nazionale AUPI