P.L. Dipendente Calabria
Gentile Consulente, le espongo sommariamente la mia condizione lavorativa inviandole degli allegati dai quali si può ricostruire la mia storia professionale.
Lavorando in regime di convenzione presso il Comune di ……… su fondi regionali, la Regione Calabria decise di emettere una legge la 57/90, che allego,con la quale la scrivente veniva stabilizzata a tempo indeterminato con sede operativa sempre presso il Comune di ………….
Solo nel marzo 2006 la scrivente riesce a firmare un contratto con la Regione Calabria su concorso interno per una progressione verticale che la sottoscritta aveva già per sentenza del Tar Calabria (allegato) che come avrà modo di constatare non indica il ruolo occupato pur se lo stesso TAR Calabria si era già espresso nel 1998 a seguito di ricorso della sottoscritta anche per il recupero di differenze stipendiali che non venivano erogati.
Nel 2008 la Regione Calabria decide di trasferire la sottoscritta ed il personale con analoga situazione presso le Aziende Sanitarie provinciali dove operava dal 1993 e dove ancora opera. Si allega delibera regionale e non ho recuperato il Decreto di trasferimento che risale all’aprile 2008 che mi riservo di cercare con calma e di farle avere.
Da quella data il Decreto non è mai stato realmente attuato in quanto nel passaggio da un Ente all’altro ci sarebbe dovuto essere un tavolo di concertazione per normare la posizione giuridica ed economica di detto personale.
Le disposizioni di servizio e comunque l’utilizzo da parte dell’Azienda Sanitaria ha continuato, come nulla fosse, il suo iter e la sottoscritta ha svolto mansioni di Psicologa e Psicoterapeuta per 20 anni nell’U.O di …………., successivamente con trasferimento presso l’U.O. di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza di …….. e, attualmente, presso l’U.O. di Servizio Sociale del Distretto Sanitario di ………………perfetta “tappa buchi”.
Ad oggi continuo a svolgere la mia professione con il riconoscimento economico che può rilevarsi in busta paga e dovendo, altresì, assumere tutte le responsabilità della professione.
Posto che l’illecito compiuto da entrambi gli enti è palese le chiedo quali altre azioni restano da fare almeno a livello sindacale visto che i ricorsi legali inoltrati anche solo per il riconoscimento degli emolumenti pari a quello dello psicologo della porta accanto non sono andati a buon fine , condannata a 5.500 euro di spese legali!…Oltre al danno la beffa!
Mi scuso per la complessità della situazione che le propongo ma la frustrazione che ne è derivata e ne deriva ancora è immensa in quanto si riverbera su ogni atto professionale e sulla condizione personale e familiare.
Attendo Sue ringraziandola e salutandola cordialmente