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Il Presidente del Consiglio, prof. Draghi, nel corso di una conferenza stampa, ha portato quale esempio di ‘ladri di vaccini’ e di ‘salvabile’ lo Psicologo di 35 anni.

Rappresentando le giovani colleghe e i giovani colleghi come professionisti senz’anima che per puro egoismo lasciano gli anziani senza vaccini.

Affermazioni incommentabili, non degno di un Presidente del Consiglio dei Ministri. Affermazioni che denotano la pochissima conoscenza dei bisogni di salute psicologica dei cittadini e del lavoro degli Psicologi. Il Presidente Draghi, non sa che la nostra Categoria è quella che più di molte altre è capace di prendersi cura e prendere in carico le fasce più deboli della popolazione. Spesso sono gli ‘ultimi’ quelli che si rivolgono a noi. La lettera della giovane collega che abbiamo pubblicato, è la dimostrazione vera di cosa significa, oggi, in piena pandemia, esercitare la professione di Psicologo.

Ma lo sconcerto aumenta quando prendiamo atto di un fatto sconcertante: Draghi presenta i giovani psicologi come ladri di vaccini, quando lui stesso, il 1 aprile, appena pochi giorni fa, ha firmato un decreto legge, che è legge almeno per i prossimi 60 giorni e con questo Decreto ha obbligato tutti gli Psicologi, insieme a tutti gli altri professionisti della Salute, a vaccinarsi. E la ‘punizione/sanzione’ per chi non si vaccina è la sospensione dello stipendio e dal lavoro per i dipendenti e la chiusura dello studio professionale per i liberi professionisti. Davvero dobbiamo pensare che la mano destra del Governo non sa cosa fa la sinistra? Non osiamo crederlo. Vogliamo immaginare che qualche pessimo Consigliere del Presidente del Consiglio lo abbia pessimamente mal consigliato, facendogli fare quella che i media, in linguaggio politicamente corretto, definiscono una ‘gaffe’.

Al Presidente del Consiglio diciamo: si liberi di questi cattivi consiglieri e, quando c’è da dire qualcosa sulla Categoria degli Psicologi, lo chieda a noi. Anzi, lo chieda ai nostri pazienti, ai nostri utenti, alle centinaia di migliaia di cittadini italiani, di donne violentate ed abusate che si rivolgono a noi; ai bambini che assistiamo, alle mamme che sempre più spesso vivono in solitudine la maternità. Al personale scolastico ed agli studenti che si sono ritrovati in un sistema scolastico e relazionale completamente stravolto. Alle famiglie ed alle coppie che recluse in case a causa del COVID, vedono esasperate situazioni già problematiche. A chi ha perso il lavoro, agli adolescenti che non hanno più la possibilità di crescere con i loro pari, non possono vivere la fisicità degli incontri con i coetanei. Chieda agli anziani soli e spesso terrorizzati. Caro Presidente Draghi, chieda a questi cittadini chi sono gli Psicologi e cosa fanno e non chieda a consigliere per niente informato. La Sanità e la Salute non è solo l’ospedale. Anche i cittadini non ospedalizzati hanno bisogno di sostegno. Oggi, 9 aprile 2021, ci sono alcune centinaia di migliaia di cittadini, in quarantena, a casa con il COVID. Abbandonati da tutti. Soli con l’unica presenza ingombrante del COVID, spesso terrorizzati. A chi possono rivolgersi? La prego, chieda a questi pazienti. Non sono ricoverati in ospedale. Sono soli e abbandonati al chiuso delle loro case.

La sua improvvida dichiarazione, frutto di pessimi consigli, può diventare, anche per il Governo, un momento di riflessione vera sulla sofferenza psicologica, alla quale, lei stesso, in diverse occasioni, ha opportunamente fatto riferimento. Ai tanti esperti e scienziati che la affiancano e ai quali chiede consigli e valutazioni necessarie per assumere le difficile decisioni che Lei deve adottare, tra i tanti esperti, inserisca anche uno Psicologo. Le garantisco che non se ne pentirà. E soprattutto farà tanto bene alle scelte che il Governo deve assumere.

Il Segretario Generale

dr. Mario Sellini

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