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IL GOVERNO FA (mezza) MARCIA INDIETRO

          Con il decreto legge n. 185 del 29 ottobre 2012, il Governo ha recepito la sentenza della Corte Costituzionale abolendo in toto la disposizione della legge Tremonti (art.12 DL 78/2010) che faceva transitare tutti i dipendenti pubblici dal TFS al TFR a partire dal 1 gennaio 2011.

Il decreto legge:

ripristina per i dipendenti assunti prima del 2001 il sistema di calcolo (più favorevole) sulla liquidazione.

         La liquidazione pertanto sarà calcolata (per gli assunti prima del 2001) con la formula abituale del TFS: 1/15 dell’ottanta per cento dell’ultima retribuzione annua moltiplicato per gli anni di servizio ai quali si aggiungono gli anni di studio eventualmente riscattati. L’istituto giuridico del TFS è certamente più favorevole del TFR perché aumenta automaticamente con l’anzianità, con le progressioni di carriera. In sintesi la liquidazione viene calcolata non sui contributi versati ma sulla base della carriera fatta e lo stipendio percepito l’ultimo giorno di lavoro vale come se fosse stato acquisito fin dal primo giorno di lavoro.

         Parimenti vengono moltiplicati per tutti gli anni di servizio gli aumenti contrattuali. In definitiva il TFS è un calcolo retributivo che ha come base l’ultima retribuzione, mentre il TFR è un calcolo contributivo che valorizza i versamenti effettuati nell’arco dell’intera vita lavorativa con le penaliz- zazioni già evidenti per il calcolo della pensione.

 

-Tuttavia il decreto non risolve il problema per le colleghe e i colleghi assunti dopo il 2001.

 

         Per questi colleghi resta in vigore il sistema di calcolo del TFR, e dalla loro retribuzione viene decurtato un importo pari alla trattenuta del 2,50% come se fossero in regime di TFS.

         Il decreto legge non dice nulla in materia e crea una evidente disparità di trattamento tra lavoratori pubblici assunti dopo il 2001 e i lavoratori privati.

         Siamo in attesa di vedere se e quali iniziative il Governo adotterà per i lavoratori assunti dopo il 2001. Se non dovesse eliminare questa palese ingiustizia dovremo intraprendere iniziative, anche di ordine legale, per ripristinare il diritto anche per le nostre colleghe e i colleghi assunti dopo il 2001.

         Per coloro, invece, che sono andati in pensione durante la vigenza della Tremonti (2011-2012) il decreto prevede il ricalcalo d’ufficio entro un anno della liquidazione. A tal proposito l’INPS ha già emanato una Circolare per il ricalcolo della pensione che tenga conto della Sentenza della Corte Costituzionale e del decreto emanato dal Governo.

 

         Di seguito forniamo alle colleghe e ai colleghi alcune indicazioni:

-per quanto riguarda il contributo di solidarietà per i redditi superiori a 90.000 resta valida la diffida alle aziende a effettuare il prelievo e l’utilità della richiesta di rimborso;

– la Segreteria Nazionale dell’AUPI sta valutando l’eventualità di presentare ricorsi pilota per gli assunti dopo il 2001 per il recupero del prelievo del 2,5%.

 

 

                                                                                                                Il Segretario Generale

                                                                                                                      Mario Sellini

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