Covid-19|

CORONAVIRUS

EDITORIALE  DEL SEGRETARIO GENERALE AUPI

Siamo tutti consapevoli della tragedia che sta vivendo il SSN. C’è una evidente emergenza in atto.

Tutti la definiscono emergenza sanitaria. E’ vero, ma l’aggettivo utilizzato, ancorché dovrebbe comprendere tutta la “salute”, in realtà è l’emergenza delle terapie intensive e della mancanza di posti letto. Con tutto quello che ne consegue.

In realtà stiamo vivendo una vera emergenza sanitaria nella sua vera accezione. Siete sopratutto voi medici che mi dovreste dire cosa vuol dire rinviare gli interventi chirurgici programmati. Cosa vuol dire se non rinviare il problema e creare i presupposti affinché anche le patologie che richiedono interventi programmati e non effettuati diventino patologie gravi. E la sospensione delle visite specialistiche?

Credo che tutti noi dovremmo renderci conto che l’impostazione data a questa emergenza produrrà danni incalcolabili alla salute dei cittadini. Non fosse altro perchè è saltato il fondamento stesso del SSN, la “prevenzione”.

Affrontare realmente l’emergenza vorrebbe dire farsi carico di tutti gli aspetti e di tutte le componenti.

Sapete qual’è l’immagine che più rende l’idea del tipo di metodologia metta in atto per affrontare questa emergenza? E’ quella dell’intervento immediato dei soccorritori a seguito di grandi e piccoli eventi naturali catastrofici. Nella prima fase, come è giusto che sia, l’obbiettivo principale è quello di salvare le vite umane. E ci mancherebbe. E noi italiani siamo molto bravi. Forse imbattibili, per competenze, per abnegazione, per ingegno ecc.. Tutti a scavare con le mani a metterci il cuore senza badare allo sforzo alla fatica anche a rischio della vita.

Ma poi ci fermiamo lì. La nostra idea di come si fronteggia una emergenza si ferma lì. Non sappiamo andare oltre. Nell’immediato siamo eccezionali, fortunatamente, a salvare vite umane, a mettere in sicurezza le strutture e le infrastrutture. Ma poi? Il nulla

Ed è quello che sta accadendo. Chi ha letto le bozze degli interventi economici, anche solo quelli riferiti al SSN ha avuto modo di vedere che dal punto di vista finanziario, i costi aggiuntivi sono coperti solo e fino al termine dell’emergenza coronavirus.

Le decine e centinaia di migliaia di pazienti “normali” le cui cure sono rinviate a data da destinarsi si aggraveranno e diventeranno una emergenza. Forse non faranno effetto perchè moriranno pochi alla volta e non ci sarà la protezione civile a tenere il conto.

E non voglio tediarvi con i danni per la salute psichica. I medici ed infermieri a fine emergenza coronavirus presenteranno gli stessi disturbi dei soldati americani reduci dal Vietnam o dall’Iraq. Per non parlare dei danni prodotti dall’isolamento. Per carità assolutamente indispensabile. Ma che ci fosse un decisore politico o tecnico che si ponesse qualche domanda.

E’ vero questa è una guerra che tutti stiamo combattendo. Alcuni in prima linea. Ma bisogna pensare alla ricostruzione della salute, fisica e psichica delle persone. Oggi nessuno ha in mente nulla che abbia a che fare con la “ricostruzione”. E poi ci ritroviamo a distanza di 50 anni con le baracche del Belice, l’Aquila distrutta ecc.

Una visione complessiva dell’emergenza richiede come prima cosa il riconoscimento della gravità, complessiva della situazione. Gravità che ci porteremo dietro per qualche anno. Gravità. che andrà molto oltre il coronavirus.

Dopo il riconoscimento ci vuole e la FASSID lo deve chiedere con forza, uno stanziamento strutturale, pari aa almeno 5 miliardi di euro di incremento del Fondo Sanitario Nazionale. Un incremento non una tantum.

L’altra richiesta immediata e forte deve essere quella della difesa della salute dei lavoratori. Non si può pensare di mandare i lavoratori in questa guerra come dece il fascismo che mando i soldati italiani in Russia senza protezioni adeguate. Su questo un sindacato, la FASSID non può fare passi indietro. La difesa della salute è prioritario.

Chiudo riprendendo le norme di sicurezza adottate a livello mondiale sugli aerei: se vuoi aiutare qualcuno devi essere prima tu a mettere il salvagente e solo dopo aiuti gli altri.

Mario Sellini

Close Search Window