<<Questo decreto modifica la potenzialità dei concorsi oggi in svolgimento, banditi per pochi posti, ma con la prospettiva di scorrimento delle graduatorie, ciò riguarderebbe la maggioranza delle regioni italiane – osserva, preoccupato, il segretario generale nazionale AUPI -. Obbliga, di fatto, le Aziende sanitarie a bandire nuovamente altri concorsi con un aggravio del costo concorsuale e un affaticamento della parte amministrativa delle Aziende stesse.
In altre parole, esiste il rischio concreto di non avere personale e di dover procedere con l’attivazione di contratti atipici, creando sacche di precariato e maggiori costi per il SSN.>>
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