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Annullati in un sol colpo cent’anni di conoscenze e sperimentazioni. Si ritorna agli istituti.

A luglio di quest’anno la Regione  Marche ha prodotto la DGR n.1011 avente come oggetto:          

“Standard assistenziali e criteri di rilevazione dei costi gestionali delle residenzialità e semiresidenzialità delle aree sanitaria extraospedaliera e sociosanitaria nei settori anziani non autosufficienti, disabili e salute mentale”.

Alcune scelte regionali colpiscono subito per il loro spirito reazionario e ghettizzante: le comunità non devono ospitare meno di venti persone,pertanto si possono unificare più  strutture senza che si individui un numero massimo di  ospiti, prevedendo inoltre la possibilità di accogliere nello stesso centro residenziale  soggetti anziani non autosufficienti , disabili e persone con disturbi della salute mentale.

Insomma un  istituto –ghetto, dove ovviamente l’inserimento nel contesto sociale e l’obbiettivo riabilitativo individualizzato appaiono contrastati da ,e  contrastanti con il nuovo progetto residenziale La Delibera è in piena contraddizione anche con il Programma biennale sulla disabilità, approvato dal Governo e presentato ufficialmente alla Conferenza Nazionale di Bologna  nello scorso mese di luglio . Quel Programma recepisce uno dei principi della convenzione ONU secondo cui le persone con disabilità non possono essere obbligate a vivere in una particolare sistemazione, mentre la soppressione delle piccole comunità costringerebbe di fatto i disabili a  scegliere la via dell’istituto.

Molte associazioni di volontariato locali e non (Tribunale della Salute,Tribunale dei Diritti del Malato Federazione Italiana Superamento Handicap-F.I.SH, Associazione Italiana malati Alzheimer ecc….) hanno aderito al Comunicato Stampa che il Gruppo Solidarietà “Grusol” marchigiano ha pubblicato per denunciare il fatto. Ovviamente anche AUPI ha posto la sua firma; si sono ottenuti finora i seguenti risultati: un incontro con l’Assessore Regionale alla Salute che ha assicurato la disponibilità ad assumere le istanze espresse nel comunicato stampa, l’inizio di contatti tra la associazione F.I..S.H.  e parlamentari di diversi orientamenti politici per arginare questo smantellamento dei servizi nel settore sociosanitario anche per opera di altre regioni.

Sono in corso valutazioni legali per ricorrere contro la Deliberazione delle Marche per violazione della Convenzione ONU, la FISH ha predisposto una segnalazione, caldeggiando un intervento di censura, al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali oltre che all’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità.

Siamo in attesa di vedere se l’Assessore Regionale alla Salute modificherà la DGR in oggetto accogliendo le proposte che Grusol ha elaborato a nome di tutti.

In caso di mancato accoglimento verranno compiute azioni di protesta coinvolgendo anche la Stampa..

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