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I 32 punti sui quali la mozione impegna il Governo:

1) ad adottare iniziative per rimuovere qualsiasi forma di discriminazione, stigmatizzazione ed esclusione nei confronti delle persone con disagio, sofferenza psicologica e disturbo mentale, promuovendo anche campagne volte a sensibilizzare e a divulgare la conoscenza del tema;

2) a predisporre un nuovo piano nazionale per la salute mentale per una strategia di intervento volta al rilancio dei servizi per la salute mentale e per il superamento e il riequilibrio delle diversità regionali;

3) ad adottare iniziative per garantire, anche durante la pandemia da COVID-19, quale componente essenziale del diritto alla salute, i livelli essenziali di assistenza di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, 12 gennaio 2017, privilegiando percorsi di cura individuali in una prospettiva di presa in carico a livello preventivo e, quando necessario, terapeutico della persona nel complesso dei suoi bisogni, per una piena inclusione sociale secondo i principi della «recovery» e sulla base di un processo partecipato;

4) ad adottare iniziative, per quanto di competenza, per garantire nell’ambito dell’assistenza distrettuale, domiciliare e territoriale ad accesso diretto, alle donne, ai minori, alle coppie e alle famiglie, le prestazioni, anche domiciliari, psicologiche e psicoterapeutiche necessarie ed appropriate;

5) ad adottare iniziative, per quanto di competenza, per assicurare fino a dieci sedute dallo psicologo ai giovani depressi per via della pandemia nel rispetto dei profili di competenza e dei vincoli di bilancio;

6) ad adottare iniziative, per quanto di competenza, per istituire nell’ambito del Sistema sanitario nazionale degli ambulatori per l’assistenza dei pazienti cosiddetti «long covid» ossia con una sintomatologia prolungata e persistente nel tempo, al fine di studiarne le caratteristiche e gli eventuali disturbi psicologici e neurologici che dovessero sorgere, offrendo loro un continuo sostegno psicologico e/o psichiatrico;

7) ad istituire un osservatorio sulla condizione della salute mentale e del benessere psicologico dell’adulto, dell’adolescente e del minore a seguito degli interventi e delle misure prese per contrastare l’emergenza sanitaria in atto nel rispetto dei vincoli di bilancio;

8) a porre in essere scelte di indirizzo che mettano la salute fisica, psicologica e mentale dell’infanzia e dell’adolescenza al centro delle politiche socio-sanitarie del Paese e dei singoli territori, coinvolgendo i neuropsichiatri infantili, gli psichiatri, gli psicologi, i servizi educativi e quelli sodali (terzo settore), oltre che i pediatri favorendo la creazione, all’interno dei dipartimenti di salute mentale (Dsm), di servizi dedicati alla fascia 14-25;

9) a sviluppare reti di collaborazione e servizi di sostegno attraverso figure formate da psicologi e servizi sociali integrati in rete funzionale con i singoli ambiti distrettuali sanitari, per rispondere alle esigenze delle istituzioni scolastiche di accompagnamento e supporto in materia;

10) a valutare l’opportunità di adottare iniziative, per quanto di competenza, per rafforzare l’organizzazione territoriale della salute mentale e quella della medicina preventiva, a partire dall’ambulatorio del pediatra di famiglia e del medico di medicina generale, al fine di individuare precocemente le criticità ed operare le scelte necessarie per effettuare la presa in carico dei pazienti e delle famiglie in difficoltà nel rispetto delle competenze regionali;

11) a sviluppare reti di connessioni e di servizi di sostegno con la scuola attraverso figure formate di psicologi e servizi sociali integrati in una rete funzionale con i singoli ambiti distrettuali;

12) ad adottare iniziative, per quanto di competenza, per riorientare i servizi sui bisogni di salute mentale dei giovani, servizi che oggi sono caratterizzati da un elevato livello di frammentazione nei metodi, nei luoghi e nelle modalità di interazione, il che spesso comporta anche la mancata richiesta di aiuto;

13) a valutare la possibilità di sostenere la diffusione di linee di ascolto e di emergenza per giovani e adulti;

14) ad adottare iniziative per incrementare il numero di posti letto pubblici dedicati alla salute mentale ed alla neuropsichiatria infantile, al fine di potenziare le risposte verso i quadri acuti di natura neuropsichiatrica con la disponibilità adeguata di luoghi di ricovero specialistici e a sviluppare adeguati servizi territoriali che possano attuare un’efficace e prolungata presa in carico dopo la risoluzione dell’acuzie;

15) ad istituire un gruppo multidisciplinare di coordinamento centrale che possa orientare gli interventi di salute mentale, predisponendo progetti e programmi volti a soddisfare adeguatamente i bisogni della popolazione, inquadrandoli nelle diverse situazioni sia di elezione che di emergenza nell’ambito del territorio nazionale nel rispetto dei vincoli di bilancio;

16) ad adottare iniziative per istituire la figura dello psicologo, all’interno dei reparti di pediatria e neonatologia degli ospedali del Servizio sanitario nazionale, con l’obiettivo di tutelare il benessere psicologico dei degenti (bambini e adolescenti) e delle loro famiglie, con particolare riferimento alle condizioni di cronicità e/o di disagio psico-sociale;

17) a tenere in considerazione, così come specificato in un messaggio del maggio 2020 del World Economic Forum, i bisogni dei bambini e degli adolescenti in ogni dibattito/decisione di adozione di misure restrittive secondo lo slogan «Non per noi, ma con noi»;

18) ad adottare iniziative per prevedere strutture di libero accesso riservate ai ragazzi e capaci di dare risposte riguardo la salute mentale e psicologica e di esercitare attività di ascolto rispetto alle problematicità dell’età adolescenziale;

19) ad adottare iniziative per implementare la telepsichiatria e la telepsicologia, così come prevista dall’Istituto superiore di sanità (Iss) al servizio di quella fascia di persone che, altrimenti, avrebbero difficoltà ad accedere ai servizi, al fine di sostenere con maggiore continuità il rapporto e il dialogo specialista-paziente soprattutto nelle zone ove è maggiore la carenza di figure professionali specialistiche;

20) ad adottare iniziative di competenza per aggiornare la piattaforma «SISM», promuovendo attività di ricerca su dati traslazionali, sul disagio psichico, ponendo particolare attenzione nell’immediato agli effetti della sintomatologia post-Covid;

21) ad istituire un osservatorio permanente sul fenomeno suicidario che possa svolgere azione di prevenzione mediante lo studio di situazioni ambientali, particolari condizioni sociali, individuazione ed analisi dei rischi delle condotte autolesive e sostenere la diffusione di linee di ascolto per la prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo;

22) ad adottare iniziative affinché il budget di salute quale sintesi delle risorse economiche, professionali e umane necessarie diventi lo strumento centrale su cui sostenere il progetto terapeutico personalizzato per innescare un processo volto a ridare alla persona una propria autonomia sociale, lavorativa o di studio;

23) a promuovere, per quanto di competenza, condizioni territoriali per l’integrazione tra le politiche sanitarie e sociosanitarie volte ad una totale presa in carico del minore con il sostegno delle agenzie educative, prima fra tutte quella scolastica, valorizzando le esperienze e le relazioni con realtà quali il terzo settore;

24) a predisporre iniziative volte a sviluppare ed implementare la riabilitazione e la teleriabilitazione cognitiva-occupazionale ed il sostegno/intervento psicologico della persona affetta da grave cerebrolesione acquisita dovuta a trauma cranioencefalico o ad altre cause, tale da comportare disabilità anche grave, al fine di una presa in carico del paziente e della sua famiglia in un’ottica di continuità assistenziale anche a distanza;

 

Importante Mozione approvata dal Parlamento. Un cambio di paradigma culturale prima che politico.

Il Segretario Generale AUPI

Dott. Mario Sellini

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