Aupi Staff asked 5 anni ago

M.C. Dipendente Asl Emilia R.

Buongiorno, sono gentilmente a chiedervi quanto segue.

Vorrei valutare seriamente la possibilità di andare in pensione. Credo di poter utilizzare “quota 100”, ma vorrei sapere con quale assegno e quale differenza economica fra vecchiaia e quota 100 (quanto ci perderei in termini economici).

Avevo fatto domanda per i contributi per le maternità (vedi allegato), ma non ho avuto risposta dall’INPS; è conveniente riscattarli?

Inoltre , avendo i versamenti ENPAP e avendo appena raggiunto l’età pensionabile, mi viene chiesto se voglio optare per il cumulo. Cosa è più conveniente?

Allego tutta la documentazione in mio possesso.

1 Risposta
Aupi Staff answered 5 anni ago

M.C. Dipendente Asl Emilia R.
Dall’esame della documentazione inviata per conto dell’iscritta si è potuto valorizzare, nella gestione dipendenti pubblici (ex CPDEL), al 31/03/2019, un’anzianità contributiva pari a 39 aa., 5 mm. e 6 gg (comprensiva di 3 aa., 2mm e 22 gg. di riscatto laurea, 2 aa., 4 mm. e 14 gg. di ricongiunzione L. 29/79 e 3 mm. di contribuzione FPLD non ricompresi nella ricongiunzione L. 29/79).
Pertanto, la medesima, da novembre 2019 avrebbe la possibilità di richiedere il trattamento pensionistico (c.d. quota cento), ai sensi dell’art. 14 del D.L. del 28/01/2019, nel rispetto dei termini di preavviso di 6 mesi previsti dal medesimo articolo al comma 6 lettera c) e percepire il relativo assegno previdenziale di circa 2.550 euro netti mensili con 39 aa. e 9 mm di anzianità contributiva.
Oppure attendere il requisito per la pensione di vecchiaia Monti-Fornero, se dovesse essere confermato l’incremento legato alla speranza di vita stimato sulla base dello scenario demografico ISTAT, ipotizzando quindi un aumento di 3 mm, a giugno 2021 con una anzianità contributiva di 41 aa, 5 mm.  e 6 gg. all’età di 67 aa.,  3 mm. e 15 gg. e percepire il relativo assegno previdenziale di circa 2.700 euro netti mensili.
Il riscatto del periodo di maternità non ancora definito (nella domanda circa 12 mesi complessivi) a fronte di un onere elevato per poterlo riscattare subirebbe un aumento della pensione di soli 55 euro, circa, lordi mensili.
La scelta di utilizzare l’istituto del cumulo, per il caso di specie, permetterebbe all’iscritta di uscire dal lavoro tre mesi prima rispetto all’utilizzo di quota cento, in quanto, avendo già raggiunto e superato i 42 aa. ed un mese di anzianità contributiva complessiva, dovendosi attenere solamente al rispetto del preavviso di tre mesi previsti dal CCNL. Non cambierebbe nulla, invece, per quanto riguarda il calcolo della prestazione nella gestione pubblica, ovvero, cessando tre mesi prima l’importo della prestazione, rispetto a quella calcolata per quota cento, diminuirebbe di qualche decina di euro al mese, mentre le altre casse coinvolte calcolerebbero pro-quota la parte di prestazione pensionistica di propria competenza sulla base dei propri regolamenti.
(I suindicati importi sono approssimativi, in quanto, calcolati sulla base di quanto si è potuto desumere dalla documentazione prodotta e da elementi di calcolo attuali che potrebbero cambiare per i prossimi anni, pertanto potrebbero variare in base ai differenti dati sull’anzianità contributiv , sulla retribuzione imponibile utile ai fini del calcolo previdenziale e su una differente tassazione erariale)

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