Aupi Staff asked 3 anni ago

B.R. Dipendente Lombardi

Spett. Le AUPI PREVIDENZA,

il mio nome ………….., nato a……………., residente ………………. Sono da lungo tempo iscritto AUPI, sono psicologo e psicoterapeuta, da 10 anni ricopro l’incarico di responsabile dei consultori familiari della mia azienda territoriale, che dopo essere stata Asl  …….., dal 2017 è diventata ASST  ………….. Vorrei chiedervi una consulenza in merito alla mia posizione previdenziale, in particolare vi sottopongo i seguenti quesiti:

  1. Essendo in servizio come dipendente di ruolo dal 1988, considerando l’anno del servizio di leva quest’anno maturerò 33 anni di anzianità. Dal momento che a ottobre di quest’anno  compirò 62 anni, avrei preso in considerazione l’ipotesi di riscattare i 4 anni di università, che nel 2021 mi consentirebbero di avere i requisiti per il pensionamento con la cosiddetta quota 100, poiché insieme ai 62 anni, nel 2021, riscattando l’università, avrei complessivamente 38 anni di servizio.

E’ possibile riscattare gli anni di università? Quanto mi costerebbe? E’ possibile rateizzare il pagamento? Quale sarebbe l’ammontare della mia pensione nell’ipotesi di averne diritto nel 2021? A quanto ammonterebbe a scadenza naturale, nel 2026? E’ vero che comunque, nell’ipotesi di pensione con quota 100, la liquidazione la riceverei comunque alla scadenza naturale della mia pensione, prevista per il 2026? Ci sarebbe la possibilità di ottenere un acconto sulla liquidazione prima dei termini di scadenza naturali? A quanto ammonterebbe la mia liquidazione con pensione al 2021 e a quanto nell’ipotesi pensione al 2026?

  1. Nell’ipotesi di mie dimissioni anticipate dall’azienda rispetto alla scadenza naturale per la pensione – 2026 – vorrei avere una previsione, almeno approssimativa, sull’ammontare della decurtazione della mia pensione, in caso di dimissioni, rispettivamente:

–          1 anno prima – nel 2025

–          2 anni prima – nel 2024

–          3 anni prima – nel 2023

posto che, ovviamente, la riscuoterei nel 2026?

Vi ringrazio sin d’ora per il prezioso servizio che fornite agli iscritti AUPI.

In attesa di un vostro cortese riscontro

1 Risposta
Aupi Staff answered 3 anni ago

B.R. Dipendente Lombardia
Dall’esame della documentazione inviata per conto dell’iscritto si è potuto valorizzare, nella gestione dipendenti pubblici (ex CPDEL), al 31/07/2020, un’anzianità contributiva complessiva pari a 32 aa., 11 mm. e 2 gg., comprensiva di computo per il servizio militare.
Pertanto, nell’ipotesi di scelta al riscatto laurea, il medesimo maturerebbe il requisito del diritto alla pensione, di cui all’art. 14 del D.L. del 28/01/2019, n. 4 (c.d. quota cento), nel mese di agosto del 2021, mentre il pagamento della relativa prestazione pensionistica avverrebbe sei mesi più tardi per via della finestra prevista dal comma 6, lettera b, del medesimo articolo, con un assegno mensile netto di circa 2.750 euro.
Occorre fare delle precisazioni, ovvero, il sopra ipotizzato riscatto ordinario di quattro anni costerebbe all’iscritto circa 106.000 euro, interamente deducibile, rateizzabile e senza aggravi di interessi.
Se invece attendesse in servizio, senza riscattare la laurea, la pensione di vecchiaia, ipotizzando un requisito senza aumenti alla speranza di vita, ovvero, al compimento dei 67 anni di età ed una anzianità contributiva di 38 aa. e 2 mm., cioè ad ottobre del 2025, percepirebbe una prestazione pensionistica, a norme invariate e senza considerare eventuali aumenti contrattuali futuri, di circa 2.900 euro netti mensili.
La pensione differita, ovvero, la possibilità di percepire la prestazione pensionistica, per coloro che cessano dal servizio con almeno 20 anni di anzianità contributiva, alla maturazione del requisito dell’età previsto per la pensione di vecchiaia, cessazione ipotizzata dall’iscritto nel 2023 o seguenti, determinerebbe una pensione mensile netta di circa 2.750 euro o un aumento di circa 50 euro mensile netti per ogni anno successivo.
Il T.F.S. (trattamento di fine servizio) spettante all’iscritto se cessasse nel 2022, con anzianità contributiva ai fini TFS pari a 33 anni, ammonterebbe a circa 107.000 euro netti, mentre con 4 anni in più a circa 120.000 euro netti.
La scelta alla prestazione pensionistica con quota cento, dovrà considerare uno slittamento dei tempi di erogazione del TFS, ovvero, il pagamento decorrerà dal momento in cui il diritto al trattamento pensionistico sarebbe maturato in base alla pensione di vecchiaia o alle forme di pensione anticipata di cui all’articolo 24 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 che, per il caso di specie, risulterebbe: decorsi 12 mm dal mese di ottobre 2025 ed entro i successivi 90 giorni, quindi entro gennaio 2026.
I suindicati tempi di erogazione vengono applicati limitatamente agli importi di TFS non superiori ai 50.000 euro lordi mentre, agli importi eccedenti viene applicata la rateizzazione prevista dall’art. 1, comma 484 lettera a) della legge 147/2013 (legge di stabilità 2014), il quale, stabilisce che la prima rata, pari a 50.000 euro lordi, venga erogata secondo quanto indicato dalla succitata normativa, come specificato nei punti 1), 2), 3) e 4) del precedente capoverso, la seconda, pari ad ulteriori 50.000 euro lordi o quello che eccede la prima rata, decorso un anno dalla prima e la terza, pari all’ammontare residuo eccedente i 100.000 euro, dopo un ulteriore anno dalla seconda rata.
Di recente è stata resa operativa la possibilità, introdotta dal decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, da parte dei dipendenti pubblici di richiedere al sistema bancario l’anticipazione sul proprio trattamento di fine servizio/trattamento di fine rapporto fino ad un limite di 45 mila euro.
(I suindicati importi sono approssimativi, in quanto, calcolati sulla base di quanto si è potuto desumere dalla documentazione prodotta e da elementi di calcolo attuali che potrebbero cambiare per i prossimi anni, pertanto potrebbero variare in base ad una differente normativa previdenziale sul calcolo pensionistico, ai differenti dati sull’anzianità contributiva, sulla retribuzione imponibile utile ai fini del calcolo previdenziale e su una differente tassazione erariale).

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