Aupi Staff asked 3 anni ago

S.C. Dipendente Lombardia

Con l’occasione vorrei indicazioni a chi inoltrare in Aupi- Fassid la mia seguente richiesta, poiché ho preso atto che nel contratto rinnovato nel dicembre 2019, attivo da gennaio 2020, c’è stata una penalizzazione dei pochissimi dirigenti che come me, hanno regime lavorativo part-time.

Come sappiamo il part-time alla dirigenza sanitaria è concesso in minima percentuale e solo per situazioni di effettiva necessità come figli piccoli o presenza di invalidità nel soggetto o in familiari.

Ovviamente per me come per altri è la prioritaria necessità familiare che costringe a ridurre l’orario e quindi significativamente lo stipendio, che non può essere maggiore del 70%. E conseguentemente la categoria part-time è quasi esclusivamente rappresentata da dirigenti donne, tanto per rimanere nelle scottanti tematiche del prossimo sciopero nazionale.

Perciò non è comprensibile a chi è in questa categoria di assoluta minoranza nella struttura sanitaria, caratterizzata per fragilità e differenza di genere, il motivo che ha spinto i sindacati ad accettare di far rientrare l’INDENNITÀ di ESCLUSIVITÀ nelle altre componenti stipendiali proporzionate all’orario di lavoro, a differenza dei precedenti contratti. Alle Aziende Sanitarie ben poco cambia in risparmio dato che il personale coinvolto è assolutamente ridotto, ma per chi lo subisce è una ulteriore grossa penalizzazione in busta paga, per un criterio quale l’esclusività che non cambia assolutamente in base alle ore di lavoro.

Anzi, proprio chi ha un contratto con orario ridotto è vincolato a non effettuare nessun’altra attività nemmeno intramoenia, pertanto il peso dell’esclusività è ancora più incisivo.

Quando mi sono ritrovata, proprio quest’anno, a fare lo scatto dei 15 anni di anzianità, ho dapprima subito una decurtazione della indennità rispetto la precedente a causa di questa modifica del contratto, e il successivo aumento conseguente alla anzianità è stato irrisorio rispetto a quanto invece conquistato nel nuovo contratto per coloro che non fanno parte di questa mia discriminata categoria.

Nel mio caso fino giugno gestivo una mamma invalida poi deceduta ma nel frattempo si è ammalato il mio ex marito di una grave forma di tumore e ho dovuto proseguire il part time perché sono ormai completamente da sola a gestire le due figlie preadolescenti. Ma non vi è nessun’altra busta paga in famiglia a integrare.

Gli stessi responsabili dell’ufficio risorse umane che mi hanno comunicato il motivo di tale riduzione, si sono detti perplessi del fatto che nel nuovo contratto l’esclusività fosse stata considerata riconducibile al monte ore lavorativo in quanto criterio ERRATO di PRINCIPIO. Ma non hanno fatto loro il contratto, lo debbono invece applicare alla lettera.

Ora vorrei sapere a chi è dovuto tale cambiamento nel nuovo contratto, che ha penalizzato i già penalizzati, e a chi rivolgersi perché si possa rimediare a questa discriminazione nella nostra categoria.

Grazie

 

1 Risposta
Aupi Staff answered 3 anni ago

S.C. Dipendente Lombardia
prima di entrare nel merito della questione posta, è necessaria una precisazione. La qualifica di Dirigente della Pubblica Amministrazione è incompatibile con il rapporto di lavoro part-time. Ed infatti i Dirigenti di tutti i settori dell’amministrazione pubblica non prevedono la possibilità di lavorare part-time. A ciò si aggiunge che i Dirigenti della P.A. non hanno vincoli di orario e l’orario contrattuale viene considerato orario minimo di lavoro. Questo succede per i Dirigenti scolastici, per quelli dei Ministeri, dei Comuni, Province ecc.
Nell’ambito del settore Sanità siamo riusciti a realizzare la possibilità di ottenere un istituto contrattuale simile al part-time ma con condizioni assolutamente diverse. Tant’è che gli altri Dirigenti della P.A. non hanno alcuna possibilità di accedere all’impegno orario ridotto. Non a caso questo istituto contrattuale è definito quale ‘rapporto di lavoro con impegno orario ridotto’. Le stesse condizioni per ottenerlo sono diverse dal part-time: la percentuale di personale che può accedere all’impegno orario ridotto; la definizione dettagliata delle motivazioni; la durata complessiva.
Il Contratto nazionale vigente ha dovuto prendere atto della necessità di eliminare qualsiasi discriminazione economica rapportando la remunerazione complessiva all’effettiva presenza in servizio ed alla durata dell’orario di lavoro. La precedente regolamentazione creava una disparità di trattamento economico a carico dei dirigenti con rapporto di lavoro ad orario intero. Pensiamo a cosa accade nei reparti ospedalieri per il personale medico. L’impegno orario ridotto, anche di una sola unità di personale, crea un aggravio di lavoro (turnazione sulle 24 ore, guardie e pronte disponibilità) senza possibilità di sostituire il Dirigente ad orario ridotto. Evidentemente un aggravio di lavoro di tal specie non si realizza per il profilo professionale di Psicologo Dirigente. Ma non è stato possibile ottenere una ulteriore differenziazione all’interno della dirigenza medica e sanitaria in quanto il rischio era di dover rinunciare completamente a questo istituto contrattuale. Già esiste una differenziazione tra Dirigenti di diversi settori della P.A. Una ulteriore differenziazione tra Dirigenti all’interno dello stesso settore avrebbe determinato la cancellazione dell’istituto dell’orario ridotto.
Questo è il percorso che ha portato alla modifica, dell’istituto da Lei evidenziata.
Si resta a disposizione per ogni ulteriore approfondimento.

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