Aupi Staff asked 2 anni ago

C.G. Dipendente Sardegna

Buongiorno,

desidero sottoporre al Consulente alcuni quesiti riguardanti la mia pensione.

Specifico dati, informazioni e quesiti.

 Situazione attuale.

Secondo i calcoli effettuati dal patronato sulla base del mio estratto conto contributivo, dovrei raggiungere il requisito dell’anzianità contributiva il 1° marzo del 2022, avvalendomi di 13 mesi di contributi figurativi relativi a 10 mesi per pregressa invalidità all’80% e a mesi 3 di maternità extra lavorativa.

Nel mio fascicolo INPS risultano, oltre ai contributi CPDEL della Gestione Pubblici Dipendenti alcuni dei quali derivanti da riscatto e ricongiunzioni effettuate nel passato, 5 anni nella Gestione Generale INPS relativi ai contributi minori versati dalla ASL su ordine del Giudice del Lavoro, il quale aveva a suo tempo decretato che i miei anni di convenzione fossero un rapporto di lavoro di natura subordinata e dipendente.

Secondo i calcoli fatti dal patronato tali contributi, se non li dovessi ricongiungere, al momento mi darebbero un assegno pensionistico di euro 167,00 mensili lordi, da cumulare all’assegno pensionistico derivante dai contributi presenti nella gestione CPDEL.

Se, viceversa, volessi effettuare la ricongiunzione, l’INPS mi chiede un versamento di euro 36.646,09, cifra che lieviterebbe a 43.485,60 euro qualora volessi pagare quanto richiesto in 10 anni, ovvero con una trattenuta mensile di euro 362,38. Ovviamente la mia scelta se effettuare o meno la ricongiunzione, considerata l’entità dell’onere, sarebbe subordinata al reale vantaggio che mi deriverebbe sull’importo finale dell’assegno pensionistico al netto della suddetta rata.

Per tale motivo sottopongo all’attenzione del Consulente i seguenti quesiti.

Quesiti:

  1. In quale data raggiungerei il requisito dell’anzianità contributiva?
  2. Quale sarebbe l’importo netto della mia pensione in caso di ricongiunzione?
  3. Con la ricongiunzione manterrei sempre il sistema misto di calcolo, o cambierebbe qualcosa?
  4. Quale sarebbe l’importo della mia pensione CPDEL nel caso non volessi optare per la ricongiunzione?
  5. l’assegno pensionistico sarebbe più corposo e, in caso affermativo, in quale misura, se io attendessi il 65° anno di età qualora raggiungessi il requisito dei 41 anni e 10 mesi prima di tale scadenza?

Mi scuso per la molteplicità dei quesiti, ma ho necessità di assumere una decisione ponderata, sopratutto in riferimento alla reale convenienza che mi deriverebbe dall’accettare la ricongiunzione onerosa.

Ringrazio anticipatamente per l’attenzione.

Allegati

  1. estratto conto previdenziale
  2. estratto conto integrato
  3. Cud e ultimi cedolini
1 Risposta
Aupi Staff answered 2 anni ago

C.G. Dipendente Sardegna
Dall’esame della documentazione inviata per conto dell’iscritta e da ciò che dichiara la medesima, si è potuto valorizzare, alla data del 31/12/2021, un’anzianità contributiva complessiva pari a 42 aa., 1 mese e 8 gg. così ripartita: 31 aa., 3 mm. e 21 gg di anzianità di servizio presso amministrazione pubblica con iscrizione CPDEL; 4 aa., 5 mm. e 3 gg. di ricongiunzione L. 29/79; 3 mm. e 7 gg. di riscatto titolo; 10 mm. di maggiorazione invalidità superiore al 74% ai sensi dell’art. 80 della L. 388/2000; 3 mesi di accredito figurativo di maternità; 5 aa. e 7 gg. di contribuzione INPS lavoro dipendente ancora da ricongiungere.
Pertanto, la medesima, a decorrere dal mese di gennaio 2022 maturerebbe il requisito al trattamento pensionistico anticipato, ai sensi dell’art. 24, comma 10, del D.L. 06/12/2011 n° 201, convertito con modificazioni, dalla Legge 22/12/2014 n° 214 (Legge Monti-Fornero), sostituito poi dall’art. 15, comma 1 del D.L. del 28/01/2019, n° 4, il quale, stabilisce che, a decorrere dall’01/01/2019 e fino al 31/12/2026, l’accesso alla pensione anticipata è consentito se risulta maturata un’anzianità contributiva di 42 anni e 10 mesi, stabilendo altresì che la prestazione pensionistica decorra trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei citati requisiti (complessivamente 42 anni ed un mese), per la quale percepirebbe un assegno pensionistico, calcolato col sistema misto, ipotizzando la ricongiunzione dei 5 anni e 7 giorni, di circa 3.000 euro netti.
Se invece non ricongiungesse i 5 aa. e 7 gg. l’assegno risulterebbe di circa 2.800 euro netti.
Ipotizzando poi l’uscita all’età di 65 anni, quindi con anzianità complessiva di 43 anni, 8 mm. e 8 gg., al 31/07//2023 l’assegno risulterebbe di circa 3.150 euro netti.
La ricongiunzione dei 5 aa e 7 gg. determinerebbe un aumento della prima quota di pensione di circa 290 euro lordi mensili e non modificherebbe il sistema di calcolo, ovvero, il misto.
Per completezza d’informazione si rammenta che l’onere della ricongiunzione è interamente deducibile.
Si rammenta, infine, che in caso di dimissioni volontarie i termini di preavviso, previsti dal CCNL di riferimento, sono di 3 mesi.
N.B.: I suindicati importi sono approssimativi, in quanto, calcolati sulla base di quanto si è potuto desumere dalla documentazione prodotta e da elementi di calcolo attuali che potrebbero cambiare per i prossimi anni, pertanto potrebbero variare in base ai differenti dati sull’anzianità contributiva, sulla retribuzione imponibile utile ai fini del calcolo previdenziale e su una differente tassazione erariale.

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