Aupi Staff asked 2 anni ago

A.C. Dipendente Lazio

Gentilissimi, in seguito alla vostra consulenza previdenziale ho alcune domande. Potreste rispondere?

Allego qui di seguito la vostra consulenza e le mie richieste.

Ho due domande:

Da quando concretamente andrei in pensione con quota 102? il 10 ottobre? dopo sei mesi dal 10 ottobre 2022? che significano i 6 sei mesi di finestra: devo lavorare o no in questi 6 mesi di finestra?

Ci sono differenze economiche tra andare con quota 102 a ottobre 2022 oppure con la pensione di vecchiaia a maggio 2023?

Grazie per la risposta

 

1 Risposta
Aupi Staff answered 2 anni ago

A.C. Dipendente Lazio
Il requisito del diritto alla pensione in quota 102 si matura quando vengono perfezionati i 64 anni di età con i 38 anni di servizio, mentre il pagamento viene effettuato 6 mesi dopo per effetto della c.d. finestra prevista dalla normativa previdenziale.
Secondo la documentazione inviata per conto dell’iscritta, la medesima maturerebbe il requisito per il pagamento della pensione in quota 102 l’11/04/2023 (si consiglia comunque di concludere la mensilità per facilitare l’elaborazione contabile e per non rischiare di perdere il requisito in caso di eventuali buchi contributivi non considerati).
La c.d. finestra di 6 mesi è stata prevista dall’art. 14, c. 6 lett. b del D.L. n. 4 del 2019 (decreto Salvini) validi anche per i requisiti di quota 102.
I 6 mesi di finestra possono essere, a discrezione del lavoratore, lavorati o no.
Se ipotizziamo che l’iscritta dia il recesso dal servizio (dimissioni volontarie) indicando come ultimo giorno di lavoro il 10/10/2022, la medesima riceverebbe la pensione trascorsi i 6 mesi di finestra, ovvero dall’11/04/2023.
Le differenze economiche tra la pensione in quota 102 ad ottobre 2022 e la pensione di vecchiaia a maggio 2023 sono dettate dalla differenza dell’anzianità contributiva ( 6 mesi ) e dal coefficiente di trasformazione del montante contributivo legato all’età che, tradotto in euro è di circa 50 euro mensili netti.
N.B.: I suindicati importi sono approssimativi, in quanto, calcolati sulla base di quanto si è potuto desumere dalla documentazione prodotta e da elementi di calcolo attuali che potrebbero cambiare per i prossimi anni, pertanto potrebbero variare in base ai differenti dati sull’anzianità contributiva, sulla retribuzione imponibile utile ai fini del calcolo previdenziale, alla variazione dei coefficienti di trasformazione per il calcolo della pensione, e su una differente tassazione erariale.

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