Roma, 29 apr. (Adnkronos Salute/Labitalia) – Creazione della figura dello psicologo di base, istituzione del servizio di psicologia scolastica e definizione del numero programmato per l’accesso all’università. Sono queste tre richieste che gli psicologi italiani rivolgono al premier, Matteo Renzi. “La salute – spiega Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale degli psicologi – va sempre più intesa come stato di benessere fisico, psichico e sociale e non come semplice assenza di malattia. E’ ormai acquisito che almeno la metà delle richieste che le persone rivolgono ai medici di base esprimono, attraverso sintomi somatici, disagi di tipo relazionale ed esistenziale. Troppo spesso il medico, tentando di soddisfare la domanda complessa del paziente, prescrive analisi cliniche e somministra farmaci di cui per primo riconosce la dubbia utilità”.
“La figura dello psicologo di base, invece, che chiediamo di creare, in una dimensione di collaborazione congiunta a fianco del medico, sarebbe in grado – assicura – di concorrere a offrire un approccio globale alle richieste dei pazienti. Le sperimentazioni condotte in questi anni testimoniano ampiamente l’entità concreta dei risparmi, sia diagnostici che farmaceutici, e il miglioramento della qualità dell’assistenza fornita”.
“A Renzi – prosegue Palma – chiediamo anche di istituire, con una legge quadro nazionale, il servizio di psicologia scolastica. Grave è il ritardo in cui si trova il nostro Paese rispetto all’istituzione di un servizio strutturato di psicologia scolastica nel sistema educativo italiano dove la presenza dello psicologo nelle scuole è limitata a consulenze episodiche e brevi. Nel resto dell’Europa, invece, lo psicologo è presente in maniera continuativa al servizio di insegnanti, studenti e operatori scolastici”.
Palma, infine, chiede di programmare gli accessi universitari. “Serve porre fine – dice – all’enorme spreco di risorse pubbliche e migliorare la qualità della formazione: ogni anno le Facoltà di psicologia laureano 5-6 mila studenti che dopo un ulteriore anno di tirocinio sostengono un esame di Stato con quattro prove spalmate su sei mesi, ma neanche la metà di loro riuscirà a trovare lavoro. Allora è indispensabile il ‘numero programmato’ come a Medicina, Architettura e per le altre professioni sanitarie (infermieri, ostetrici, eccetera). Attualmente – conclude Palma – all’Ordine degli psicologi sono iscritti circa 90 mila professionisti (un terzo di tutti gli psicologi europei), con uno psicologo ogni 660 abitanti”.
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