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Nell’ambito delle attività promozionali previste dalla Segreteria nazionale per incontrare gli iscritti e promuovere la fidelizzazione all’Aupi dei non iscritti,  in data 12 e 13 febbraio u.s., in collaborazione e con la parteciapzione attiva del Segretario Regionale  Salvatore Scardilli, si sono svolte a Catania e Palermo due assemblee con i colleghi siciliani. La prima giornata ha visto la partecipazione di circa 60 colleghi (quadri sindacali,  iscritti  e non iscritti Aupi),  provenienti dalle provincie orientali (Messina, Catania, Siracusa, Ragusa), “incollati” alla sedia per una intera giornata: dalle 10 alle 17.30. La giornata palermitana, è stata meno partecipata numericamente (una serie di contratempi ha impedito la presenza di alcuni colleghi), ma non per questo meno interessante dal punto di vista della qualità degli interventi e delle tematiche emerse ed affrontate.       Ai lavori del 12 /2/13, ha partecipato anche il collega Paolo Bozzaro in qualità di quadro sindacale e di Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Sicilia, mentre il collega Pino Spittale – provinciale aupi di siracusa – ha partecipato in rappresentanza dell’Ordine regionale ai lavori di Palermo.

Le assemblee territoriali hanno offerto l’opportunità ai colleghi, iscritti o meno, di incontrarsi per dibattere di un argomento che, giorno dopo giorno e pur con mille contraddizioni e perplessità, sta diventando centrale nell’organizzzione aziendale: la negoziazione e la valutazione della performance organizzativa e individuale. Di fatto si è rivelata una occasione importante e significativa per  incontrarsi e confrontarsi sulle diverse problematiche che gli psicologi affrontano quotidianamente sui posti di lavoro. Le aree tematiche sviluppate sono state sostanzialmente  due:

A) Vita sindacale:

– l’adesione  al sindacato;

– il perchè di una fidelizzazione oggi difficile da sostenere e ri-motivare;

– l’apparente impossibilità a sviluppare un’efficace opera di proselitismo;

B) Vita professionale:

– il rapporto talvolta complicato e altre volte conflittuale con i direttori dei Servizi di Psicologia;

–        le relazioni con i Tribunali, Ordinari e dei Minorenni, spesso invasivi e impositivi nei confronti dei colleghi che operano nei Servizi che con loro dovrebbere avere delle “collaborazioni” e che tali non sono ma che spesso si configurano come inapropriati  ed incongrui “rapporti di dipendenza”;

–        mancata o scorretta applicazione degli istituti contrattuali

 

Partendo dall’illustrazione del “Regolamento Aziendale per la misurazione e Valutazione della performance” dell’ASL 5 di Oristano – pubblicato nel Bollettino Aupi n° 2/2012 –  ci si è confrontati a 360 gradi sulle differenti realtà territoriali, sulle logiche gestionali e organizzative, apparentemente incomprensibili,  che impediscono la corretta applicazione delle normative vigenti. La realtà locale vede, infatti, diverse Aziende Sanitarie Provinciali nelle quali la negoziazione degli obiettivi è ancora una formalità, limitata ad una firma apposta a fine anno solare, se non l’anno successivo, e mai discussa e dibattuta con i sogetti coinvolti. Questo modus operandi si traduce nella totale discrezionlità del direttore/responsabile dell’U.O., nello svillimento di uno strumento di cambiamento che può contribuire allo sviluppo di una maggiore autonomia e al riconoscimento della professionalità, ma solo se “partecipato e condiviso”. Altra conseguenza per il dipendente è il timore, se non l’impossibilità, a rappresentare le criticità, diventando giorno dopo giorno “ricattabile” dal direttore/responsabile di turno che, a sua volta, non negozia il budget con il proprio superiore gerarchico ma ne accoglie supinamente le “indicazioni”. A proposito della valutazione della performance e del sistema premiante, si è fatto riferimento all’Art. 6 del   D.Lgs .141/2011 che di fatto congela la ripartizione delle performance in tre fasce: il 25% dei “bravi collaboratori”, il 50% dei mediamente bravi e il restante 25% di “pessimi collaboratori”.

 

Si è parlato ancora della corretta applicazione dell’ex Art. 61 del CCNL 1994/97 (Finanziamento della retribuzione di risultato e premio per la qualità della prestazione individuale) e del mutato quadro previdenziale, visto il passaggio di tutti i dipendenti al regime contributivo.

Nel corso dell’assemblea, pur apprezzando l’attenzione che la Segreteria nazionale ha dedicato alla Sicilia con la presenza in loco di un proprio esponente, da parte dei presenti non sono mancate le osservazioni ciritche sull’operato nazionale e locale dei quadri sindacali e ordinistici. Allo stesso tempo  è stata rappresentata l’esigenza di un sindacato che si deve rinnovare e che deve guardare alle nuove leve e all’esterno del SSN, al fine di evitare l’implosione della stessa Aupi.

Il dibattito che si è sviluppato a Palermo, franco, schietto ed emotivamente coinvolgente, ha messo in risalto, evidenziandole, le difficoltà e gli ostacoli che incontra oggi il sindacato nel contrastare le notevoli mutazioni normative – la Riforma Brunetta ieri e la riforma Fornero oggi – che hanno penalizzato il lavoratore dipendente. E come spesso succede, dopo l’acceso dibattito, è nata l’idea di  un ritrovarsi (quadri territoriali e semplici iscritti), su una ipotesi di progetto per rivitalizzare e coinvolgere i colleghi su delle azioni concrete e costruttive, superando la solitudine nella quale operano.

In questi giorni in Italia ci sono stati altri tour, avevano altri scopi e programmi. Anche noi ne abbiamo uno, più prosaico e a misura di categoria: impedire l’appassirsi dell’impegno sindacale e rivitalizzare l’apparteneza all’Aupi. L’obiettivo è alla nostra portata, ma solo se c’è  sinergia,  collaborazione e impegno della dirigenza e di ogni singolo iscritto. Domenico Putzolu

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