Psicologi e psicologia|

Psicologi – Associazione Unitaria Psicologi Italiani, AUPI, dalla sua Rivista Scientifica Link.

Luigi Arpenti

L’autore prova a definire l’ inconscio e a delineare l’unità mente-corpo rivisitando i lavori di tre fondamentali capiscuola della psicoanalisi: Sigmund Freud, Carl Gustav Jung e Wilhelm Reich. Nella descrizione del suo primo caso clinico Freud osserva che il corpo della paziente Anna O. partecipava significativamente al decorso della malattia. Jung  afferma che “I due fattori, quello psichico e quello organico, presentano una singolare

contemporaneità. Accadono allo stesso tempo e sono due aspetti diversi esclusivamente per la nostra mente, ma non nella realtà: li vediamo separati per la nostra totale incapacità di pensarli contemporaneamente”. Per Wilhelm Reich, ogni individuo dispone di una “capacità totale” di desiderare e di godere, che può essere repressa dall’interno o dall’esterno causando nevrosi. La tensione muscolare, espressione di una alterata distribuzione della libido nello psicosoma, già nell’infanzia struttura quella che Reich chiama “armatura o corazza caratteriale”, quindi lo psicanalista propone di allentare e dissolvere l’armatura e quindi le nevrosi, intervenendo direttamente sul corpo.

Infine nelle neuroscienze, gli studi di Joseph E. LeDoux, partendo da una chiara distinzione fra memoria dichiarativa e memoria emotiva, sostengono che la memoria emotiva, che forse si sviluppa più precocemente, forma chiaramente e immagazzina

ricordi inconsci di eventi traumatici, e che quindi non può essere rimossa. La clinica conferma queste conclusioni, portando come esempio il contributo della psicologa zurighese Alice Miller che si è occupata dell’infanzia e delle conseguenze di un’educazione violenta, repressiva o anaffettiva.

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