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L’intervento di Mario Sellini, Presidente Form-AUPI e Componente Tavolo della Psicologia, sulle Funzioni Aziendali di Psicologia.

<<I modelli organizzativi che, innovativamente, negli ultimi 30 anni sono stati, via via, implementati per neuropsichiatri infantili, infermieri, tecnici delle professioni sanitarie, ostetriche, assistenti sociali, hanno portato una ventata di aria nuova ed hanno senz’altro migliorato la funzionalità dei servizi.

Gli stessi Dipartimenti di salute mentale si sono dovuti confrontare con questi nuovi modelli organizzativi e non sembra che ci siano state difficoltà con le figure professionali degli infermieri, tecnici o assistenti sociali. Nessuno sembra aver messo in discussione il lavoro di equipe o la multiprofessionalità nell’erogazione degli interventi.

Quando sono stati attivati i nuovi modelli organizzati, nessun infermiere, nessun tecnico, nessun assistente sociale è mai ‘scappato’ dai Dipartimenti di salute mentale. Perché dovrebbero farlo gli oltre 2.000 psicologi che lavora attualmente nella salute mentale? Ed i cittadini ne hanno senz’altro ricavato effetti benefici.

Eppure l’attivazione della Funzione aziendale di psicologia suscita reazione e paure, pur non avendo nulla di diverso dalle strutture organizzative attivate a livello aziendale, di cui sopra. C’è chi, pur di ostacolarne l’attivazione, attribuisce alla stessa il potere di mettere in discussione il modello di assistenza sul quale si basa l’organizzazione dei Dipartimenti di salute mentale paventando disastri.>>

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