Quesito

Risposta alla Dr.ssa G. N.
Dall’esame della documentazione inviata dall’iscritta (anzianità contributiva complessiva al 31/12/2014 di 36 aa. e 6 mm., di cui 2 aa., 4 mm. e 23 gg. di riscatto titolo di studio) la medesima avrebbe la seguente possibilità:

• recedere dal servizio, con decorrenza 31.12.2015 (ultimo giorno di servizio 30.12.2015) ultimo giorno utile per poter usufruire del pensionamento opzione donna ai sensi dell’art. 1 comma 9 della legge 243/2004 – legge Maroni – 35 aa. anzianità contributiva e 57 aa. di età anagrafica), tenendo in considerazione il rispetto dei termini del preavviso dettati dal CCNL della dirigenza non medica (tre mesi), con diritto a pensione di anzianità, calcolata col sistema interamente contributivo, con 37 aa., 5 mm. e 29 gg. di anzianità contributiva e 60 aa. di età, con un assegno mensile di circa € 1.700,00 netti penalizzato di circa il 30 % rispetto a quanto avrebbe potuto percepire pro-quota calcolato col sistema “misto Dini” con medesima anzianità contributiva.
• conseguimento requisito del diritto alla pensione anticipata ai sensi della normativa vigente (se dovesse essere confermato l’incremento legato alla speranza di vita stimato sulla base dello scenario demografico ISTAT) settembre 2020 con 42 aa. e 2 mm. di anzianità contributiva a 65 aa. e 1 mm. di età, pertanto, prematuro poter esprimere valutazioni sull’entità della pensione in questione.

*la domanda di recesso dal servizio con diritto a pensione calcolato col sistema contributivo (art. 1 comma 9 della legge 243/2004 – legge Maroni) non necessariamente deve essere presentata entro dicembre 2014 ma può essere presentata anche durante il 2015 tenendo in considerazione il rispetto dei termini del preavviso dettati dal CCNL della dirigenza non medica (tre mesi). La data di dicembre 2014 viene presa in considerazione come termine ultimo per la maturazione del requisito dell’anzianità contributiva dei 35 aa. prevista dalla succitata legge a cui va aggiunta, per ora, la c.d. “finestra mobile” di 12 mm..
A tal proposito si fa presente che è stato sottoposto un parere al Ministero del Lavoro per definire se la data del 31 dicembre 2015 debba essere intesa come termine per maturare i requisiti o per la decorrenza della pensione considerando la succitata finestra mobile.
La medesima, cessando a decorrere da dicembre 2015, percepirebbe il TFS (trattamento di fine servizio), calcolato su 35 aa. di servizio svolto con iscrizione alla ex cassa INADEL (comprensivo del servizio svolto presso il Comune di ….) netto di € 102.000 circa, decorsi 24 mm. di blocco ai sensi dell’art. 1, comma 22 del D.L. 18/08/2011, n.138 convertito con modificazioni in legge n. 148/2011 a cui vanno aggiunti 105 gg. per il disbrigo della pratica da parte dell’INPS gestione dipendenti pubblici.
La liquidazione del suindicato importo subirà anche le modalità previste dall’art. 1, comma 484 lettera a) della legge 147/2013 (legge di stabilità 2014), che ha stabilito il  pagamento del T.F.R. e T.F.S. in una o più annualità, a seconda dell’ammontare lordo della prestazione che superi o meno l’importo di € 50.000.
Pertanto, per quanto riguarda l’indennità in questione, verrà pagata in tre importi annuali, in quanto, la stessa è superiore ai 100.000 euro: la prima rata, pari a 50.000 euro, dopo un anno dalla cessazione dal servizio, la seconda, pari ad ulteriori 50.000 euro, decorso un anno dalla prima mentre la terza, pari all’ammontare residuo, dopo un ulteriore anno dalla seconda rata.
(I suindicati importi sono approssimativi, in quanto, calcolati sulla base di quanto si è potuto desumere dalla documentazione prodotta, pertanto potrebbero variare in base alla differente retribuzione e differente tassazione erariale).