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Il Tribunale del Malato: le denunce sono cresciute del 60%. Visite e operazioni:  tante le lamentele per le lunghe attese

di Andrea Marini                                                          

Ci sono problemi di ritardi nell’esecuzione delle visite specialistiche, ma anche per alcuni interventi chirurgici ai primi posti nella “classifica” dei disservizi denunciati nel corso del 2013 al Tribunale per i diritti del malato di Modena. Una casistica che, anno dopo anno, vede aumentare il numero delle segnalazioni, soprattutto di quelle in cui il paziente o utente chiede alle aziende sanitarie il risarcimento danni. E questa casistica è quella che fa registrare l’incremento maggiore con un + 60%, con 34 richieste che ora sono affidate ai medici legali, per valutare se esistano i presupposti per rilevare il nesso di causalità.

Alcuni numeri per avere un quadro: i 17 volontari addetti alla ricezione delle segnalazioni hanno raccolto nelle strutture sanitarie modenesi 400 segnalazioni, di cui 164 sono state regolarmente formalizzate. Dei 400 casi, tuttavia, c’è da registrare anche un “dispersione” ovvero segnalazioni ritirate perché, nel frattempo, gli utenti ci hanno ripensato o su invito dei familiari oppure per la paura di ritorsioni da parte dell’operatore sanitario.

Ancora una volta va rilevato come, con il passare degli anni, cresca la presa di coscienza di pazienti ed utenti rispetto alla possibilità di veder riconosciuti i propri diritti e quindi l’esigenza di farli valere. In particolare, questo avviene di fronte alla preoccupante situazione delle visite ed interventi con tempi biblici prima di essere evase. Le liste di attesa e servizi vari, infatti, sono quelle che raccolgono il 17% del totale denunce, a seguire i ritardi nelle varie chirurgie, poi i problemi e i presunti disservizi al pronto soccorso (12%), poi le lamentele per ortopedia (9%), medicina (8%), ginecologia (5%), lungo degenze (4%), Radiologia 4%.

Per quanto riguarda i ritardi negli interventi chirurgici, su tutti spicca il caso di chirurgia dell mano. Reparto da sempre al top a livello internazionale che per questo registra richieste di intervento da tutto il mondo. Così capita che interventi di urgenza classificata come classe B-C-D che richiederebbero ricovero entro 60-180-12 mesi finiscano con l’avere un ritardo di 4 anni. È quando accaduto a quei pazienti inseriti in lista di attesa sin dal 2010. Anche perché nel momento in cui il paziente viene messo in lista è d’obbligo indicare un periodo temporale indicativo entro cui verrà effettuata la chiamata. Quattro anni nel corso del quali non sempre viene garantita quella attività su supporto e assistenza anche nella fase di attesa per non generare disinteresse e abbandono. E questo non avverrebbe.

Situazione analoga per altri tipi di esami. Su tutti la “tomografia retinica a coerenza ottica”; questo è il tipo di esame che ha ricevuto numerose segnalazioni riguardanti i ritardi, senza nemmeno ricevere la comunicazione di una data ipotetica per la visita. Solo un generico, segue comunicazione. Va anche evidenziato, come rileva il Tribunale nel suo rapporto, che una delle cause di ritardi nelle visite specialistiche è da imputare agli stesi utenti. Esiste infatti un 30% di casi in cui gli utenti sebbene abbiano la prenotazione non si presentano alla visita e questo comporta un inevitabile allungamento dei tempi per tutti gli altri in attesa.

Quanto alle altre lamentele segnaliamo i casi di presunti disservizi e diagnosi errate al pronto soccorso, i bollettini di pagamento ticket che erroneamente vengono incitati ai cittadini, oppure l’errata o carente comunicazione del consenso informato sui tipi di esami o interventi ai quali il paziente viene sottoposto.

http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2014/05/10/news/sanita-boom-di-richieste-per-danni-1.9191913

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